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Il consumo consapevole del pesce

Il consumo consapevole del pesce

Quanto è consapevole il consumo di pesce?

La maggior parte di noi acquista e consuma pensando forse solo al prezzo da pagare e non a come le nostre scelte possano condizionare la salute, le risorse, l’ambiente e il pianeta.

Le nostre scelte di consumo sono in generale dettate dall’abitudine, dall’esperienza e dai condizionamenti sociali.
Il consumo consapevole invece dovrebbe basarsi sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica di ciò che si acquista.
Detto così sembra una cosa complicata, tuttavia alcuni criteri su cui basare le nostre scelte devono essere dati, perché il consumo del pesce si lega al rischio di compromettere la salute dei nostri mari e della fauna marina, e la sussistenza di chi opera nella pesca.
Basti pensare che consumare eccessivamente il pesce giovane impedisce e rallenta la riproduzione alterando così gli equilibri dei nostri mari che man mano tendono a svuotarsi di specie.

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Pesce azzurro
Lampuga
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Pomatomus
Pesce serra
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Pesce azzurro
Sgombro
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Pesce azzurro
Spatola

 

Occorre quindi acquistare il pesce adulto e prestare attenzione anche alla sua provenienza. Bisogna infatti dare la preferenza al pesce locale per avere maggiore sicurezza di trovare un prodotto fresco, conservare le tradizioni e contribuire a favorire l’economia del territorio, oltre che diminuire le emissioni legate al trasporto per mitigare i cambiamenti climatici.

Il pesce locale comprende specie meno conosciute, che non hanno nulla da invidiare al pesce cosiddetto "pregiato" in termini di sapore, gusto e proprietà nutrizionali. Sono specie fortemente legate al territorio, alla nostra storia e alle nostre radici, e la cui valorizzazione può dare un contributo allo sviluppo locale, in termini di turismo, enogastronomia e ristorazione.

Tuttavia, si finisce spesso per consumare sempre la stessa varietà di pesce: merluzzo, alici e pesce spada e quando va bene spigole, orate e triglie. Questo favorisce la pesca intensiva e gli allevamenti che devono soddisfare la domanda di mercato. Così circa il 35% delle risorse ittiche viene sovra pescato, e allora un altro importante criterio di scelta è quello di diversificare e acquistare le specie meno conosciute, meno sfruttate che abbondano nei nostri mari, come ad esempio il pesce sciabola, il pesce serra, la lampuga, lo sgombro, per allentare la pressione sugli stock più conosciuti e sfruttati.

Un altro criterio di scelta è quello di acquistare il pesce di stagione perché...

e questo garantisce una maggiore freschezza e un prezzo equo, oltre a consentire alle specie un corretto ciclo di riproduzione e il giusto grado di crescita.
I criteri di scelta per un consumo consapevole del pesce si basano dunque su pesce adulto e specie locali, oltre che sulla diversità e la stagionalità.

Per saperne di più suggeriamo un’attenta lettura dell’ opuscolo Pesce Ritrovato (scaricabile qui) che promuove le specie poco note e usualmente trascurate dai consumatori e costituisce un’utile guida al consumo e un interessante ricettario.
L’opuscolo è stato prodotto nell’ambito del progetto LIFE “Pesce Ritrovato” che nel 2010 ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul consumo ittico consapevole, allo scopo di riscoprire le specie ittiche locali, ridurre gli scarti di pesca e incrementare la domanda e il valore commerciale delle specie ritrovate.

Degno di nota, per le specie locali del nostro mare, è il libro di Giacinto Peluso "Nei Mari di Taranto (ristampa)" che costituisce un repertorio ampio e utile dei pesci dei mari di Taranto, in cui è possibile trovare la ricca varietà dei pesci locali illustrati da valenti disegnatori naturalistici, oltre che aneddoti, modi di dire e di cucinare.

Il consumo consapevole del pesce impone di svincolarsi dalle mode e dalle abitudini consolidate per imparare a consumare specie pregiate di pesce locale e dimenticato e riscoprire la nostra storia e le nostre radici.


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