Realizzato da ISPRA (Istituto Nazionale per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e finanziato dal MASE (Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica), che ha ottenuto nell’ambito del PNRR fondi per 400 milioni di euro per il 2022-2026, nasce il progetto MER.
Il MER prevede interventi per il ripristino e la protezione dei fondali e degli habitat marini, il rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri e la mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico.
Oggi che la nostra Costituzione chiede di tutelare l'ambiente, la biodiversità e l'ecosistema anche nell'interesse delle generazioni future, si registrano forti segnali di attenzione alla tutela del mare. La legge Salvamare (legge 17 maggio 2022, n. 60) assegna ai pescatori un ruolo ecologico nel ripristinare gli ambienti marini degradati, con interventi attivi di pulizia del mare.
Ma è con MER, presentato il 28 febbraio 2023, che nasce il più ambizioso progetto di tutela del mare con interventi di esplorazione dei fondali e delle nostre coste, per verificare le cause della perdita di biodiversità e ripristinare l’ecosistema marino con apparecchiature altamente tecnologiche e strumentazione acustica ad altissima risoluzione.
Il progetto MER ha obiettivi approfonditi di conoscenza, tutela e protezione, ma propone anche di invertire il degrado degli ecosistemi marini mediante interventi di ripristino su vasta scala.
I banchi di ostriche nell’Adriatico e le praterie di Posidonia oceanica, piante marine tipiche dei fondi molli o sabbiosi e le foreste di Cystoseira, alghe brune tipiche degli ambienti rocciosi costieri, saranno interessati da interventi di ripristino e protezione.
Posidonia e Cystoseira formano habitat in grado di dare ospitalità e rifugio a numerosi altri organismi, favoriscono la biodiversità marina e inoltre producono ossigeno, sequestrano CO2 dall’ambiente e proteggono la costa dall’idrodinamismo.
Le azioni di protezione riguarderanno oltre 15 aree da ripristinare lungo tutta la penisola con l’obiettivo anche di individuare e ripulire quelle aree da reti fantasma e attrezzi da pesca abbandonati.
Le mappature di Posidonia oceanica faranno parte della mappatura degli habitat costieri di tutta la costa italiana che sarà realizzata utilizzando sensori (Lidar) da aereo e da satellite per rilevare gli habitat in zone di bassa/media profondità e avere una immagine dettagliata della linea di costa con le infrastrutture ivi realizzate. E inoltre tecnologia Multibeam (che utilizza la propagazione delle onde acustiche) e droni subacquei (Autonomous Underwater Vehicle) per coprire 4000 km di costa lineari.
Sarà fatta la mappatura dei circa 90 monti sottomarini (seamounts), localizzati per la maggior parte nel Mar Tirreno e nel Mar Ionio, con robot sottomarini (ROV) e una unità navale per studiare gli habitat profondi con ricadute su biotecnologia e biomedicina.
Si tratta infatti di habitat di particolare importanza ambientale, biologica ed ecologica che, in gran parte, devono essere ancora studiati per la prima volta.
Sarà realizzata una nuova rete nazionale di boe d’altura (10), una rete verticale per il monitoraggio del moto ondoso, delle correnti marine e dei parametri meteo per tutta la profondità fino a 3000 metri.
Questa si aggiunge alla già esistente Rete Ondametrica Nazionale che viene ripristinata con i suoi 15 punti di monitoraggio, distribuiti lungo le coste, per fornire elementi fondamentali per gli scenari dei cambiamenti climatici che interesseranno la nostra penisola nei prossimi anni e decenni.
Infine una rete di 13 antenne radar HF per rappresentare il moto ondoso su una vasta area di mare di circa 9800 kmq.
Il progetto Mer costituisce un’inversione di tendenza nella tutela del mare: non solo monitoraggio e conoscenza, ma anche ripristino e approfondimento.