La Settimana Europea del Mare 2018 ha offerto, con la Tavola Rotonda sul tema della protezione dei nostri mari organizzata presso il Circolo Ufficiali MM, l’occasione per discutere sul destino dei Mari di Taranto
La Settimana Europea del Mare 2018 ha offerto, con la Tavola Rotonda sul tema della protezione dei nostri mari organizzata presso il Circolo Ufficiali MM, l’occasione per discutere sul destino dei Mari di Taranto non solo Mar Piccolo, ma anche Mar Grande e Golfo di Taranto.
Nel suo indirizzo di saluto ai partecipanti, l’Amm. Fabio Caffio, presidente della Fondazione, ha sottolineato come occorra confrontarsi con una realtà in divenire e con quei fattori di pressione che devono assolutamente diminuire se vogliamo proteggere il nostro mare.
L’intervento di apertura del Direttore Generale della Fondazione ing. Salvatore Mellea ha fatto il punto sullo stato di salute dei mari di Taranto e ha posto altresì l’accento sulle prospettive future per la loro protezione in relazione ai nuovi impatti.
Infatti, oltre alla riduzione degli habitat, agli inquinamenti, ai rifiuti e alla plastica in mare, occorrerà far fronte agli impatti del cambiamento climatico e alla diffusione delle specie aliene invasive, per i rischi connessi con l’alterazione dell’ecosistema e le morie di organismi allevati.
I potenziali stress da calore saranno dannosi per i nostri ecosistemi, in particolar modo per il Mar Piccolo.
La Tavola Rotonda si è così incentrata sulle condizioni, il risanamento e il futuro del Mar Piccolo e su nuove proposte e azioni per mitigare l’impatto sia delle varie forme di inquinamento marino che ne compromettono la salute, che delle crescenti attività economiche marittime che ne compromettono le grandi potenzialità socio-economiche e turistiche.
Il Vicesindaco Rocco De Franchi ha poi elencato tutti gli impegni del Comune, ivi compresa la volontà di istituire un Osservatorio del Mar Piccolo, per il suo rilancio e la sua valorizzazione una volta completata la bonifica in atto, e l’ing. Velardo, in sostituzione di Vera Corbelli Commissario alle Bonifiche, ha spiegato il poderoso intervento per il recupero di un bacino ormai in pessime condizioni. L’intervento di Arpa Puglia ha annunciato la prevista realizzazione di un Osservatorio Regionale del mare in considerazione delle diversificate caratteristiche dei Mari di Taranto. Mar Piccolo, Mar Grande e Golfo di Taranto soggetti a pressioni antropiche di differente livello quantitativo e qualitativo, necessitano di un continuo monitoraggio e una adeguata azione di coordinamento.
Il prof. Angelo Tursi di UniBa ha ricordato come il “Mar Piccolo” negli anni abbia subito un degrado notevole a causa dello sviluppo delle attività industriali, dell'inquinamento chimico e dell'arrivo di organismi alieni giunti con le acque di zavorra delle navi. Tuttavia molto è stato fatto per il recupero della biodiversità che sta riprendendo vita tra le specie autoctone.
Cosimo Bisignano di Confcommercio si è soffermato sull’importanza della pesca nel Compartimento di Taranto e sull’importanza sociale ed economica svolta dalla mitilicoltura per il Mar Piccolo.
Giovanni Fanelli, responsabile del Talassografico di Taranto, istituto di ricerca che da oltre un secolo studia il Mar Piccolo, ha auspicato che la Ricerca, lavorando in stretta sinergia con le Istituzioni, gli imprenditori, il mondo produttivo, porti a compimento la valorizzazione economica e la protezione di questo ambiente, che alla fine sono due facce della stessa medaglia.
L’Amm. Aurelio Caligiore, coordinatore della tavola rotonda, ha concluso ricordando come ragioni ecologiche, la vulnerabilità alla degradazione, l’importanza del bacino come polo turistico e di valore storico e culturale inducano a ritenere che la soluzione giusta per la protezione del Mar Piccolo possa passare attraverso l’ipotesi della realizzazione di Area Marina Protetta. Ipotesi tuttavia perseguibile con molte difficoltà e con tempi lunghi e che implica condivisione di impegni, costi e disponibilità di fondi.
In ogni caso qualsiasi politica o strategia d’azione per la protezione dei nostri mari deve essere espressione di una ricerca scientifica avanzata e qualificata e intersezione di tutela ambientale e di sviluppo socio–economico.
La Fondazione in tale contesto agirà, come sempre, per promuovere la cultura e il rispetto del mare fondamenti imprescindibili per la protezione dei nostri mari.