Pur in assenza del Ministro delle politiche del Mare sen. Nello Musumeci, costretto ad annullare la sua presenza all’evento poiché impegnato nel sopralluogo con il Dipartimento della Protezione Civile nei luoghi alluvionati di Emilia Romagna, il Workshop “ Tutela del Mare e Legge Salvamare”, organizzato dalla Fondazione Michelagnoli in collaborazione con la Camera di Commercio a Taranto il 12 Maggio, ha registrato la partecipazione di numeroso pubblico e degli studenti dei Licei Aristosseno e Vittorino da Feltre, animati da uno straordinario interesse per la Giornata europea del Mare.

Nel suo saluto di apertura il Commissario Straordinario, on. Gianfranco Chiarelli, ha sottolineato come La Giornata Europea del Mare “sposa gli obiettivi della Camera di Commercio di promozione di nuovi modelli economici ed imprenditoriali più attenti a preservare il Pianeta e le sue risorse naturali, garantendo il benessere delle persone e la prosperità delle nostre aziende”. E’ fondamentale che i giovani diano un’impronta diversa al modo di fare business e rivolgendosi ai giovani studenti li ha esortati ad essere non solo guardiani per tutelare e salvaguardare il mare, ma anche nuovi imprenditori, professionisti, ricercatori, che lavorano per Taranto e il benessere comune.

L’Amm. Flavio Biaggi, Comandante Interregionale Marittimo Sud, intervenuto per testimoniare come la Marina Militare sia sempre a fianco della Fondazione Michelagnoli nella promozione della cultura del mare, ha definito “consapevolezza” la parola chiave del convegno, come capacità di riconoscere l’importanza del mare per il benessere di tutti.

L’Amm. Fabio Ricciardelli, presidente della Fondazione Michelagnoli, nel rivolgere il proprio saluto agli intervenuti, si è soffermato sulla presenza dei giovani liceali, con i quali la Fondazione Michelagnoli sviluppa percorsi di alternanza scuola lavoro sui temi del mare. “Siete per la Fondazione l’investimento migliore perché la diffusione della cultura del mare ha bisogno dell’entusiasmo e della spinta dei giovani”. Ha quindi introdotto il tema del Convegno il cui obiettivo è stato quello di informare e sensibilizzare sulla tutela del mare fondamentale per la crescita dell’ economia blu sostenibile e sulla legge SalvaMare che rappresenta il più recente intervento normativo introdotto per contribuire al risanamento dell’ecosistema marino. Richiamando la recente riforma della Costituzione Fabio Ricciardelli ha sottolineato come la tutela dell’ambiente sia oggi un principio fondamentale della Costituzione, da perseguire anche nell’interesse delle generazioni future.

L’Ing. Salvatore Mellea, DG della Fondazione, ha coordinato gli interventi dei relatori evidenziando come proteggere la salute del mare porti benefici alla pesca e al turismo, alla biodiversità e anche al clima e che potremo coglierne tutti i benefici solo se sorretti da una adeguata cultura del mare, quella cultura che la Fondazione Michelagnoli promuove da più di trent’anni con impegno e passione.
A conclusione dell’intervento l’ing. Mellea sottolinea come in attesa dei decreti attuativi la legge è operativamente incompleta, ancora dopo quasi un anno dalla sua entrata in vigore e che la Fondazione Michelagnoli si unisce a tutto il mondo del mare nel sollecitare una rapida azione del Governo per l’emanazione dei decreti attuativi che permettano di contribuire efficacemente al risanamento dell’ambiente marino nell’interesse delle future generazioni.

La tutela del mare deve iniziare dalla terraferma, come impone la legge Salvamare, illustrata negli aspetti più rilevanti da Laura Di Santo, Assessore all’Ambiente del Comune di Taranto. Dopo essersi soffermata sulla dimensione del problema dei rifiuti marini trovati lungo le coste e sul fondo del mare, Laura Di Santo ha evidenziato come il mare sia pesantemente influenzato dalle attività umane, il cui impatto comprende l’inquinamento, l’esaurimento delle riserve ittiche e la perdita di habitat naturali lungo le coste.
Laura Di Santo sottolinea quindi come Il Comune di Taranto con il programma “Ecosistema Taranto” abbia avviato una progressiva conversione ecologica, stimolata e accompagnata dalle scelte che riguardano l’utilizzo di plastica in mare nelle attività di mitilicoltura, per evidenziare come l’utilizzo di materiali differenti dalla platica nella coltivazione dei mitili migliori lo stato di salute della biodiversità marina.
In tale contesto nasce la norma “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare”, conosciuta anche come Legge SalvaMare e presentata, nel 2018, dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa (LEGGE 17 maggio 2022, n. 60).
Obiettivo principale della Legge SalvaMare è quello di contribuire al risanamento dell'ecosistema marino e alla promozione dell'economia circolare, nonché' alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell'abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi.
La Legge stabilisce che i rifiuti accidentalmente pescati sono equiparati ai rifiuti delle navi e che i pescatori che recuperano rifiuti, in mare o nelle acque interne (laghi e fiumi), possono conferirli in porto (senza incorrere in sanzioni), dove le autorità portuali devono riceverli in apposite isole ecologiche e avviarli al riciclo.
Definisce ed elenca i soggetti promotori delle campagne di pulizia dei “rifiuti marini volontariamente raccolti”
La legge promuove il riciclo della plastica e degli altri materiali raccolti dai pescatori e individua le norme in materia di gestione delle biomasse vegetali spiaggiate, come la Posidonia oceanica, depositate naturalmente sul lido del mare e sull'arenile.

Fatta salva la possibilità del mantenimento in loco o del trasporto a impianti di gestione dei rifiuti, la re-immissione nell'ambiente naturale, anche mediante il riaffondamento in mare o il trasferimento nell'area retrodunale o in altre zone comunque appartenenti alla stessa unità fisiografica.

Per proteggere e tutelare l’ambiente marino è fondamentale l’azione della Guardia Costiera e il Capitano di Vascello Rosario Meo - Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del porto di Taranto, ha quindi trattato il tema dell’azione di controllo esercitata dalla guardia Costiera nel limitare il marine litter sull’ecosistema marino/costiero.
Rivolgendosi direttamente ai giovani studenti presenti, Rosario Meo ricorda come l’incuria delle popolazioni rispetto al territorio e al mare risalga ai tempi dell’antica Grecia, quando le coste venivano disboscate per costruirvi templi e teatri. Perfino negli anni Cinquanta e Settanta questa devastazione continuava, provocata dagli insediamenti industriali realizzati dallo Stato per far ripartire il nostro Paese. Ancora oggi si verificano episodi che manifestano una assoluta mancanza di rispetto e legalità nei confronti del mare. A Taranto un peschereccio ha liberato le sue reti dai rifiuti che vi si erano impigliati, proprio nelle acque del canale navigabile, luogo fortemente identitario della città dei due mari. Questo fatto dimostra come, al di là del senso di appartenenza alla propria città, ancora di fronte alla propria attività imprenditoriale ci sia solo il profitto e non un mare pulito.
La legge Salvamare arriva in ritardo e, subordinata a 6 decreti attuativi, è una “non legge” ma piuttosto un elenco di buoni propositi basati sul principio della tutela del mare come risorsa fondamentale, la cui attuazione è rimessa a futuri atti. Nel frattempo esiste solo quello che oggi tutti noi possiamo fare per salvare il mare.
I giovani devono quindi essere protagonisti della loro vita ed avere la capacità di incidere sulla propria terra attraverso l’impegno e la passione per il mare.
Tuttavia oggi finalmente il nostro Paese dispone di uno strumento concreto, richiesto anche dall’Unione europea, e importante a livello internazionale, che ci aiuterà a salvare il nostro mare.
Nell’attesa dei decreti attuativi della legge Salvamare, la plastica riempie sempre di più il nostro mare e a concludere l’interessante workshop la professoressa Giuseppina Tantillo, docente di Sicurezza alimentare presso l’Università degli Studi di Bari, affronta il tema complesso del problema della rimozione di plastica e microplastica dai nostri mari.