Da semplice Polveriera ieri, per il ricovero delle munizioni di guerra della Regia Marina, a Direzione di Munizionamento per la Marina Militare oggi, con compiti di gestione industriale, operativa e logistica del munizionamento.
Questa in sintesi la storia di un insediamento militare, DIREMUNI TARANTO, sulla costa Nord del secondo seno di Mar Piccolo denominata Lama di Boffoluto.
Ne ha parlato al Castello Aragonese di Taranto, sabato 2 ottobre 2021, lo stesso Direttore di Diremuni, CV Luigi Del Monaco, nel Workshop di apertura della mostra “Buffoluto non solo polveriera”, organizzata dalla Fondazione Michelagnoli nell’ambito del Festival di Storia Tarantina promosso da APS Orizzonte Cultura.
La costruzione dell’intero complesso, di ben 330 ettari, avviata nel 1889, durò all’incirca fino al 1930 e lo stabilimento, nato alle dipendenze dell’Arsenale di Taranto, nel 1950 acquisirà una propria autonomia assumendo l’attuale rango di Direzione di Munizionamento.



Durante la Grande Guerra lo stabilimento di Buffoluto partecipa in piena efficienza allo sforzo bellico in corso, ricevendo e distribuendo munizionamento per le Unità Navali, con un lavoro frenetico che richiederà l’assunzione di nuovi operai per assicurare l’attività anche nelle ore notturne. I dipendenti dell’Arsenale e dello stabilimento di Munizionamento supereranno le 1500 unità e, per la prima volta tra le fabbriche del Sud d’Italia, nel 1915 vengono assunte le donne, favorendo un’evoluzione sociale dei costumi notevole per l’epoca, premessa dell’emancipazione femminile a Taranto, una delle poche città del Meridione con tanta manodopera operaia femminile.



Nel 1916 per aumentare la capacità ricettiva ferroviaria della Marina Militare, viene ampliata la rete ferroviaria presente all’interno dello Stabilimento di Buffoluto con 21 chilometri di binari e allacciata alla Stazione Nasisi (in maniera da far giungere direttamente all’ interno dello stabilimento carri ferroviari carichi di munizioni) e al Regio Arsenale (dove uomini e materiali sarebbero stati imbarcati a bordo di piroscafi).
In quegli anni presso Buffoluto nasce il ‘Campo Francese’ per ospitare il Comando alleato e lo Stabilimento diviene anche la base logistica dei “Treni Armati” realizzati dalla Regia Marina per la difesa del litorale Adriatico dalle incursioni delle navi da guerra austro-ungariche.
I treni armati realizzati durante la grande guerra vennero accantonati a Taranto fino alla seconda guerra mondiale e Buffoluto rimase la base logistica di quei convogli, i quali dislocati lungo le coste di regioni ritenute a rischio di attacchi navali a sorpresa, tornavano a Taranto per eseguire in Arsenale riparazioni o manutenzioni di particolare complessità.

Negli anni 60/70 erano presenti a Buffoluto circa 3.000 persone, tra personale militare e civile della Difesa, ma soprattutto erano presenti molte famiglie che alloggiavano presso le strutture interne dello Stabilimento.
Vi erano anche contadini che gestivano e curavano le ampie aree del comprensorio e allevatori che si prendevano cura del bestiame utilizzato nel passato per la movimentazione dei carri carichi di munizionamento o altro materiale per le lavorazioni.
C’era una scuola materna e una Scuola elementare che già dal primo dopoguerra garantiva l’istruzione di base ai figli degli operai, dei contadini e dei militari che lavoravano a Buffoluto.
C’era inoltre uno stabilimento balneare, un parco giochi per i bambini, una sala cinematografica e un’ampia area dedicata allo sport.
Purtroppo la scuola e buona parte degli alloggi sono stati distrutti da diversi incendi che nel tempo hanno interessato il comprensorio.
Le attività di lavorazione industriale dello Stabilimento riguardano la revisione e l’approntamento di missili, il riordino e la riconfigurazione del munizionamento, lo sconfezionamento per la verifica chimica della polvere e la preparazione delle cariche per la salva di saluto.
Accanto alle lavorazioni industriali, le funzioni logistiche e operative dello Stabilimento assicurano consistenza, configurazione, efficienza, impiegabilità e scadenza di tutto il munizionamento convenzionale di artiglieria navale, terrestre, aereo, subacqueo, missilistico e per la difesa.

Diremuni provvede alla custodia del munizionamento e alla gestione di magazzino, in termini di ricezione/ricognizione, riordinamento, contabilità, imballaggio e distribuzione, ne assicura la alienazione e garantisce l’assistenza tecnica alle Unità della Squadra Navale ed ai Comandi operativi e la pianificazione del trasporto, per strada - ferrovia – mare, dei manufatti esplosivi e delle relative scorte.
E quando occorre Diremuni è sempre disponibile per attività di supporto alla comunità.