Vito Crisanti, dottore forestale, naturalista, paesaggista, descrive il paesaggio vegetale e faunistico di Buffoluto e il notevole valore naturalistico del luogo
Nel Workshop di apertura della mostra “Buffoluto non solo polveriera”, organizzata al Castello Aragonese di Taranto, sabato 2 ottobre 2021 dalla Fondazione Michelagnoli, Vito Crisanti ha accompagnato il pubblico in un interessante e affascinante tour virtuale alla scoperta di Buffoluto e del notevole valore naturalistico del luogo.
Il territorio di Buffoluto, la “Polveriera Militare”, estesa circa 330 ettari, sui pianori posti a nord del Secondo Seno del Mar Piccolo, è caratterizzato da estesi uliveti secolari, praterie naturali localizzate principalmente sui suoli aridi e prossimi al mare e superfici ricoperte da alberi ed arbusti della Macchia mediterranea di origine spontanea. Ma Buffoluto accanto a territori coltivati e naturali racchiude veri e propri scrigni verdi realizzati dall’uomo: i numerosi viali ombrosi di Lecci, piante di primo merito per le alberature stradali, insieme ad altre formazioni estensive costituite da alberi mediterranei. Pino d’Aleppo, Pino domestico, Cipresso, Carrubo, Perastro, Olivo selvatico, Bagolaro, Siliquastro sono le diverse presenze botaniche che ritroviamo a Buffoluto, alcune delle quali nate spontaneamente. Accanto a queste anche maestosi esemplari di specie esotiche quali l’Eucalitto, la Casuarina, la Robinia, l’Ailanto detto anche l’ Albero del Paradiso, di accrescimento rapido ma purtroppo fortemente invasivo nei confronti della vegetazione autoctona.



A Buffoluto vi è la presenza di due specie arboree fondamentali per l’ambiente mediterraneo: il Pino d’Aleppo ed il Leccio, la cui origine in molti casi è da ritenersi spontanea, a riprova del loro incontro in questo areale. Attualmente piccoli nuclei di pineta e di lecceta ivi presenti si riproducono per seme, dando vita a nuovi esemplari, ampliando in tal modo l’areale. Tanto nelle pinete che nelle leccete, a Buffoluto si riscontra sempre un variegato sottobosco. Si spazia dalle specie come Rosmarino, Timo capitato, Elicriso, Cisto rosa, Mirto, Lentisco, Fillirea, fino a specie più esigenti riguardo l’esposizione ed il terreno quali Viburno, Corbezzolo, Biancospino. Numerose sono anche le specie sarmentose e lianose quali Rovo, Salsapariglia, Edera, Caprifoglio.



In prossimità della costa del Mar Piccolo ed in particolare alla foce del Fosso Rubafemmine, dove l’acqua del mare si incontra con quella dolce dell’impluvio, si è consolidata una vegetazione di tipo alofilo, costituita da bassi arbusti le cui radici sono in grado di tollerare la presenza dell’acqua salmastra per periodi anche molto lunghi. Ai lati del corso d’acqua (asciutto durante la stagione calda) ritroviamo esemplari di salicornie perenni ed altre alofile.



Occorre inoltre evidenziare come tutto il comprensorio di Buffoluto rientra a far parte del più ampio Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo”, voluto dalla Città di Taranto per tutelare il territorio, implementare le valenze naturalistiche, culturali, agricole e marine e per sottrarre questi luoghi, intimamente permeati di storia, alla speculazione ed all’oblio.
Per quanto riguarda la Fauna, le coste sono frequentate da specie di uccelli degli ambienti ripariali e di palude. Vi sono le Garzette, i Cavalieri d'ItaIia, Piro piro provenienti dalla vicina Oasi La Vela, il Falco pescatore, di passo autunnale, il Falco di Palude; tra le specie stanziali: il Gheppio, la Poiana , l’Upupa. Tra i rapaci notturni, troviamo il Gufo comune, il Barbaggianni, la Civetta, l’Assiolo.



Tra Rettili e Anfibi (Erpetofauna) si annovera il Biacco, il Cervone, il Colubro leopardino, la Vipera, la Tartaruga. . La presenza dei mammiferi (Mammalofauna) comprende specie quali la Volpe, il Riccio, la Faina, la Lepre europea, forse il Tasso ed il Cinghiale. Sono presenti anche diverse specie di Chirotteri e di Arvicole.
L’area, per il notevole valore naturalistico, meriterebbe studi specifici di carattere floro-faunistico.


