Negli anni più recenti, si è molto sviluppata, anche a livello Europeo, la discussione sul traffico di cabotaggio e sulle possibilità di spostare significativi volumi di traffico "dalla strada al mare".
E' stato così avviato dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione, con la legge 30 Novembre 1998 n° 413, il "Programma Straordinario di Ricerca per lo sviluppo del Cabotaggio Marittimo e fluviale", con l'obiettivo, secondo le indicazioni del Dicastero, "che tutto quello che può andare via acqua deve andare via acqua; quello che non può andare via acqua deve andare via ferro; e quello che non può andare né per acqua né per ferro deve andare su gomma.
Le priorità stanno nei costi e nell'ambiente: la successione acqua - ferro- gomma inquina meno e consente risparmio energetico". Il Programma, elaborato dal CETENA in collaborazione con COFIR (Consorzio Confitarma-Finmare per la Ricerca), ricerca idee e soluzioni per: * spostare traffico di merci e passeggeri dalla strada al mare tenendo presenti anche alcuni aspetti sensibili come quelli economici, energetici, ecologici e sociali; * migliorare la qualità della vita attraverso una migliore protezione dell'ambiente.
Com’è stato più volte affermato, l’Italia possiede due invidiabili "canali" navigabili naturali, lunghi circa 1000 Km: il Tirreno e l’Adriatico, e nel Sud la maggior parte delle popolazioni e delle attività produttive e di servizio è concentrata in prossimità delle coste. Di conseguenza appare essenziale incrementare decisamente il cabotaggio in una visione compiutamente intermodale della catena logistica di trasporto. Soltanto infatti realizzando un efficiente sistema intermodale, in cui i porti siano realmente integrati nella rete di trasporti italiana ed europea, si può rafforzare l’attuale trend di espansione dei volumi di traffico nei porti italiani anche rispetto ai porti del Nord Europa.
Obiettivo principale di questo programma è lo studio dei modi e dei mezzi che consentono di rendere competitivo e quindi attrattivo il trasporto in cabotaggio rispetto al trasporto su gomma a lunga distanza. Pertanto in questo Programma, per una razionale utilizzazione delle risorse disponibili e tenendo conto delle tipologie di cabotaggio esistenti o delle tratte di cabotaggio "obbligate", si persegue ogni possibile collegamento con le iniziative attualmente in atto da parte di altri Enti interessati al cabotaggio, come l’Ufficio di Promozione del Trasporto Marittimo a Corto Raggio recentemente costituito da Assoporti, Confitarma, Fedarlinea e Federagenti, o come il progetto delle "Autostrade del Mare" in corso di realizzazione da parte di Sviluppo Italia.
L'insieme delle ricerche è articolato in quattro Aree:
Area Intermodalità, che riguarda temi di ricerca relativi all’incremento di efficienza della catena logistica intermodale e sviluppo dei modelli di simulazione dei traffici marittimi e fluvio-marittimi. Ciò per studiare i miglioramenti richiesti a rendere più fluida la catena di trasporto intermodale ed evidenziare gli eventuali elementi di ritardo, strozzature, diseconomie, che penalizzano l’attuale struttura della catena logistica. Inoltre, sono in corso indagini sull’impatto che le crescenti possibilità delle reti informatiche e telematiche possono avere sul trasporto intermodale, e come se ne possano sfruttare appieno le potenzialità, considerando il possibile matrimonio tra tecnologie informatiche e della comunicazione con i veicoli e le reti che muovono persone e merci
Area Scenario, che indaga le correlazioni tra gli elementi legali, amministrativi, economici, ecologici e di sicurezza che riguardano il cabotaggio, e che ne riducono o limitano le potenzialità (leggi e regolamenti, previsioni di traffico, passeggeri e merci). I Temi che vengono sviluppati in questa Area riguardano: Valutazione delle Normative Nazionali, Comunitarie e Internazionali relative al settore del cabotaggio.
Modelli di previsione al 2010 del traffico di cabotaggio marittimo e fluviale.
Area Operatori*, che riguarda un’analisi di competitività tra il trasporto intermodale e le altre modalità di trasporto, tenendo conto della pluralità dei soggetti coinvolti (Armatori, Spedizionieri, Operatori portuali, Marinai). In questa stessa area sono state inserite altre tematiche che si propongono di valutare i volumi di stiva necessari a soddisfare le prevedibili richieste di trasporto in cabotaggio, partendo dalla situazione attuale e dalle previsioni di traffico merci senza trascurare ipotesi di inserimento di altri operatori comunitari nei traffici nazionali. Allo scopo di migliorare la competitività delle navi nazionali, è stata inserita anche una ricerca relativa all’addestramento del personale. In particolare i Temi affrontati in questa Area sono: ** Analisi della flotta Italiana e Comunitaria di interesse per il Cabotaggio.
Analisi di competitività del cabotaggio nei confronti con altre modalità di trasporto.
Ottimizzazione dell’interfaccia nave-porto per la movimentazione delle merci nella catena intermodale. * *Area Mezzi*, che affronta le tematiche riguardanti i vettori marittimi e fluviali nell’ottica di renderli più efficienti, più sicuri e più affidabili; in una parola più adatti ad un moderno trasporto intermodale (Navi, Porti, Sicurezza della navigazione, Navigazione Interna). I Temi relativi a quest'area di ricerca sono i seguenti: ** Affidabilità dei vettori
Sicurezza della navigazione in cabotaggio
Cabotaggio misto marino-fluviale. Data la complessità del problema, appare chiaro che si tratta soltanto di un primo passo, sia pure essenziale lungo un percorso che riguarda non soltanto il comparto marittimo da integrare, in tutte le sue componenti (navi, armatori, porti, servizi portuali, ecc.), nella catena del trasporto intermodale, ma anche i problemi delle infrastrutture di collegamento dei porti con l’hinterland e lo sviluppo di un adeguato sistema di supporto logistico. La notevole ampiezza delle azioni di ricerca in corso ha reso necessario il coinvolgimento di ricercatori di altre discipline, di provenienza sia Universitaria che dell’ambiente Industriale.