L'installazione di strutture artificiali sul fondo marino per incrementare la pesca produttiva, lo sviluppo della molluschicoltura e proteggere la fascia costiera è stato l'obiettivo del progetto "Coastal Zone Management" gestito dal prof. Cosimo Sebastio, direttore della Scuole di Maricoltura a Taranto, per conto dell'Università di Bari e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole. Scogliere artificiali sottomarine sono state installate a Taranto nelle acque delle Isole Cheradi.
Le scogliere artificiali sono costituite da grandi piramidi composte da blocchi in calcestruzzo con cavità e fori per offrire rifugio e per costituire habitat secondo i diversi gradienti fotici e termici. La collocazione di scogliere sottomarine artificiali ha diversi obiettivi nella zona di mare da tutelare. A parte la protezione contro lo strascico abusivo sotto costa, le scogliere artificiali interferiscono nei fenomeni di degrado e di erosione della costa; offrono le superfici solide per formare anfratti e nicchie di colonizzazione, richiami per raggruppamenti di organismi animali e vegetali. La scogliera sottomarina è destinata a diventare così un'oasi rigogliosa e produttiva, come un relitto colonizzato da cui si possono prelevare i prodotti della pesca rinnovabili quali i saraghi, le ombrine, i labridi e le cernie. Le scogliere sommerse sono state collocate nel Golfo di Taranto a sud delle isole Cheradi, a 1500 metri di distanza dall'isola di San Pietro, su fondale sabbioso, a 30 metri di profondità, nell'Agosto del 1999. Dopo l'attività di didattica e di ricerca applicata , la gestione delle scogliere sommerse verrà affidata a cooperative di giovani operatori del mare.