Lo sviluppo della Cantieristica a Taranto nel Novecento si collegò intensamente con la vita della città, assumendo una importanza vitale per l’economia locale e determinando aspirazioni sociali, culturali e professionali.
Nel 1914 Gianfranco Tosi, di famiglia originaria di Busto Arsizio e imprenditrice nell’area di Legnano, decide di investire su Taranto avviando la costruzione di un cantiere navale. Lo sviluppo della Cantieristica si collegò intensamente con la vita della città, assumendo una importanza vitale per l’economia locale; determinando aspirazioni sociali, culturali e professionali ed una indubbia fucina di talenti, di valori e di competenze. Navigando attraverso la moltitudine di pagine e di foto del libro si comprende come dagli scali del Cantiere scesero in mare diversi capolavori di ingegneria navale nel campo del naviglio militare e mercantile di ogni tipo e come ogni varo abbia rappresentato una testimonianza di operosità industriale ed uno splendido contributo alla crescita di identità attraverso cui la cittadinanza guardava ai Cantieri. Partecipare a quei vari era un momento di amore tra la città e l’impresa. I Cantieri divennero una risorsa pregiata per il territorio tarantino che tuttavia con l’ingresso nell’era contemporanea, dopo essere stata orientata verso costruzioni navali più specializzate e attività manutentive, venne archiviata come testimonianza di archeologia industriale. Rimane una grande tradizione di cui essere orgogliosi.
Curatori: Salvatore Mellea e Antonio Monte
Editore: Fondazione Michelagnoli
Anno di pubblicazione: Novembre 2012
ISBN 978-88-98196-07-4