Si è svolto venerdi' 27 febbraio 2015 a Taranto il Convegno organizzato da Propeller Club Port of Taras e la Fondazione Michelagnoli, con gli interventi dell'ammiraglio Fabio Caffio, nuovo presidente della Fondazione Michelagnoli e autore di un recente libro sui “Mari di Taranto”, e l’ing. Salvatore Mellea, direttore generale della Fondazione, sul tema della valorizzazione dell'arsenale. Il Propeller Club è un’Associazione culturale che promuove l’incontro tra persone impegnate ed interessate nelle attività connesse principalmente ai trasporti marittimi.
I Mari di Taranto. L’intervento dell’Amm. Fabio Caffio
Taranto, la Regina dello Jonio fondata dai coloni spartani navigando sull'antica rotta tra la Grecia e la Japigia è strettamente legata al mare. Il suo Golfo è, oltre a Mar Grande e Mar Piccolo, un terzo mare di Taranto, che inizia a Santa Maria di Leuca e termina a Capo Colonne, con spiagge incontaminate, zone marine protette, approdi, torri costiere e fari. I suoi fondali, che dalle Secche di Ugento e dal pescoso Banco di Amendolara sprofondano sino a 2.000 mt tra valli e canyon sottomarini, costituiscono ancora oggi l'habitat dei delfini così cari agli abitanti della Magna Grecia d 'averne fatto un emblema monetario. Gli altri due mari sono, per parte loro, l'essenza della Città: tramonti impareggiabili, navi mercantili e da guerra alla fonda, impianti portuali civili e militari tra i maggiori del Mediterraneo, cantieri e arsenali, giardini delle cozze, sorgenti d'acqua dolce (i citri) che sgorgano in mare, rive cariche di storia, pesci e frutti di mare in abbondanza (nei secoli passati soggetti a tutela biologica) caratterizzano Mar Grande e Mar Piccolo. Un ricco patrimonio letterario di notizie storico-geografiche-paesaggistiche parla della millenaria marittimità di Taranto, ed in particolare dei mitilicoltori (i cozzaruli) che ne esprimono l'anima più vera. Le navi fanno parte del paesaggio del Golfo di Taranto, così come le isole e le alture della Calabria e grandi sono le potenzialità del porto mercantile. Mini crociere percorrono Mar Grande e Mar Piccolo e consentono di ammirare la città dal mare e di scoprire le meraviglie dei citri e dei giardini delle cozze. La marittimità di Taranto è un fatto incontrovertibile. Ora però la città è in crisi economica e di identità, ma può riappropriarsi dei mari che la circondano e ristabilire la relazione speciale che esiste con essi.
La Valorizzazione del patrimonio della città. L’intervento dell’ing. Mellea
Il mare ha disegnato il futuro e il destino di Taranto, facendone una naturale piazzaforte marittima e un polo geografico dal quale, attraverso il mare appunto, vengono distribuiti i prodotti delle grandi imprese industriali che qui hanno trovato idonea collocazione. Il mare è una presenza fortemente evidente nella città; cinge Taranto in un abbraccio avvolgente e ne caratterizza il paesaggio; è dappertutto, nella storia, nelle persone, nel paesaggio e nel cibo, nel lavoro e nelle attività industriali.
Il vero patrimonio di Taranto, da tutelare e valorizzare, è dunque il mare e tutto ciò che ad esso si lega: un patrimonio fatto di storia e di cultura marinara, un invidiabile patrimonio paesaggistico e un patrimonio di archeologia industriale fatta di strutture, attrezzature, macchine che raccontano la storia industriale della nostra marineria
Questo patrimonio, oggi, è una potenziale risorsa culturale e materiale che può avere importanti ricadute sul piano turistico ed economico della città.
Il glorioso passato magno greco ci dice che il futuro è nelle nostre mani e che possiamo ancora ritornare a come eravamo. Partiamo dal mare, come fecero gli antichi Parteni, e troveremo la rotta per approdare a un futuro migliore, purchè questa rotta passi attraverso un punto di passaggio obbligato, cioè la valorizzazione culturale e turistica del nostro patrimonio. La rotta è ormai tracciata dal decreto legge cosiddetto “Sviluppo Taranto”.
Recentemente infatti, il 5 gennaio 2015, il Governo ha varato con decreto legge alcune “disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto”.
Il decreto nell’art.8 stabilisce che il Comune di Taranto adotti un piano di interventi per il recupero e valorizzazione della città vecchia compatibile con le esigenze di tutela del patrimonio culturale, e inoltre stabilisce la predisposizione, a cura del Ministero Difesa e del Ministero dei Beni Culturali di un progetto per la valorizzazione culturale turistica dell'Arsenale. Non solo una realtà produttiva, “ma un importantissimo patrimonio storico e di archeologia industriale per l’intero Paese, da tutelare e valorizzare, rendendolo fruibile ai cittadini”.